Emirati Arabi. Eni acquisisce da Adnoc il 20% del colosso della raffinazione. La scelta energetica del governo

di redazione 28/01/2019 ECONOMIA E WELFARE
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Abu Dhabi

E' stato firmato un importante accordo tra Eni e Adnoc, con cui Eni acquisisce la quota del 20% del quarto complesso di raffinazione al mondo, che sarà orientato a una tecnologia low carbon. Si tratta dell'operazione più rilevante mai condotta in Eau da un investitore straniero in campo energetico". Lo afferma il premier Giuseppe Conte, ad Abu Dhabi insieme all'ad Claudio Descalzi.

Eni ed ADNOC hanno firmato un accordo (Share Purchase Agreement) che consente al gruppo italiano di acquisire da ADNOC il 20% di ADNOC Refinining. Alla firma erano presenti Sua Altezza, lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, principe della Corona di Abu Dhabi e vicecomandante supremo delle forze armate degli Emirati Arabi Uniti ed il premier italiano Giuseppe Conte. Con questa operazione - sottolinea una nota del gruppo italiano - Eni potrà incrementare del 35% la propria capacita' di raffinazione.

 

L'operazione attribuisce altresì a Eni il 20% in una nuova joint venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi che verrà costituita. I termini dell'intera operazione comprendono un corrispettivo cash da parte di Eni pari a circa 3,3 miliardi di dollari, al netto del debito netto e passibile di aggiustamenti al momento del closing. L'operazione "rende il portafoglio di Eni sempre più integrato lungo la catena del valore e ancor più resiliente rispetto a uno scenario economico volatile". L'accordo è stato firmato da Sua Eccellenza Sultan Ahmed Al Jaber, Ministro di Stato degli Emirati Arabi Uniti e Amministratore delegato di ADNOC, e da Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni. ADNOC ha annunciato contestualmente di aver ceduto a OMV la quota del 15% di ADNOC Refining, rimanendo così detentrice della quota del 65%. ADNOC, Eni e OMV hanno concordato altresì di costituire una joint venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi con le medesime quote azionarie stabilite per ADNOC Refining. I termini concordati per l'acquisizione da parte di Eni delle quote del 20% implicano un corrispettivo cash pari a circa 3,3 miliardi di dollari al netto del debito netto e passibile di aggiustamenti al momento del closing, ammontare che corrisponde a un valore di impresa (enterprise value) pari a circa 3,9 miliardi di dollari (quota Eni). Il completamento dell'acquisizione è soggetto al verificarsi di alcune condizioni sospensive, inclusa l'autorizzazione da parte degli Emirati Arabi Uniti a altre autorità regolatorie.

Descalzi, entriamo in settore downstream degli EAU - "Questi accordi consolidano la nostra forte partnership con ADNOC - ha commentato l'a.d. di Eni Claudio Descalzi a proposito dell'intesa dal gruppo italiano per l'acquisizione del 20% di ADNOC Refining e della creazione di una nuova jont venture per la commercializzazione dei prodotti petroliferi - Nell'arco di meno di un anno, siamo stati in grado di creare un hub con attività upstream d'eccellenza e una capacità di raffinazione efficiente, di grandi dimensioni e con ulteriore potenziale di crescita". Questa operazione - prosegue Descalzi "che ci consente di entrare nel settore downstream degli Emirati Arabi Uniti e che rappresenta per Eni un incremento del 35% della propria capacità di raffinazione, è in linea con la nostra strategia volta a rendere il portafoglio di Eni maggiormente diversificato dal punto di vista geografico, più bilanciato lungo la catena del valore, più efficiente e più resiliente rispetto alla volatilità del mercato".


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